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Palazzo Ripandelli



Palazzo Ripandelli

Descrizione

Il Palazzo Ripandelli (FOTO 1), così come oggi si presenta, viene costruito nella fine del XIX secolo ma nasce su un impianto molto più antico. Infatti, come descrive lo storico Adriano Bari nel 1912 nel libro “Notizie storiche di Candela”, nel XVI secolo furono costruiti il piano terra e il primo piano per fondare un Ospedale Civile per uso dei poveri e dei forestieri che, recatisi in Candela per i lavori agricoli, nelle loro infermità non avevano un posto dove ricoverarsi. Come descritto ne “La storia statistica di Candela 1842-1843” di Perifano, nel 1710 l’ospedale contava 10 posti letto ma nelle necessità il numero poteva raddoppiare. La struttura era formata da: due ampie sale, una terza per le donne inferme, due sale per gli impiegati, un cortile scoperto con cisterna e due stanze a pian terreno che si fittavano. L’ospedale era in comunicazione, grazie ad una porta interna, con la chiesa adiacente dedicata al culto dell’Immacolata Concezione, definita in quegli anni “Chiesa dell’ospedale” dove, sin dal 1590, venivano seppelliti i forestieri che decedevano nell’ospedale. Nel 1827 Ascanio Ripandelli, nato a Candela nel 1803, costruisce sull’ospedale il suo appartamento con ingresso in vico II Carmine FOTO 2. Su questo portone d’ingresso la chiave di portale in pietra lavorata reca le iniziali A.R., la data e lo stemma della famiglia FOTO 3 caratterizzato da una corona e uno scudo con due pugnali incrociati a X attraversati perpendicolarmente da una spada.

Quando il figlio Ettore nel 1852 diviene sindaco di Candela trasferisce l’ospedale in Vico II Purgatorio e acquisisce i locali del piano terra e del primo piano unificando lo stabile e trasformandolo in un Palazzo. Quando il figlio di Ettore, Decio, sposa sua cugina Emma nel 1888 il Palazzo subisce ulteriori restauri e abbellimenti. Innanzitutto viene costruito il terzo piano dove sono presenti affreschi in stile trompe d’oeil FOTO 4-4a, vengono poi unificati i tre piani con una scalinata FOTO 5 e in più il cortile viene chiuso con un portale d’ingresso che riporta il nome del Colonnello Decio Ripandelli.

Il 21 Settembre del 1929, con testamento redatto dal notaio Figurelli, il colonnello Decio, dopo la morte della moglie Emma, lascia al Comune di Candela tutti i suoi beni compreso il Palazzo. La civica amministrazione di Candela, con Podestà il Cav. Alfonso Porreca, in ricordo dei benefattori Emma e Decio fa erigere una tomba al cimitero FOTO 7 e subito dopo furono avviate le procedure per la trasformazione in Ente Morale del legato Emma e Decio Ripandelli. Nel 1959 il sindaco Bruno Magaldi fece collocata sulla facciata del palazzo una lapide commemorativa.

Ad oggi questo Palazzo viene usato per convegni, mostre ed ospita la Biblioteca Comunale. Inoltre nel periodo natalizio viene adibito a Casa di Babbo Natale ed è sede del Museo del Giocattolo.

 

 

 

 

 

 



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